Le reti di stazioni permanenti CORS (COntinuous Reference Station) distribuiscono le correzioni differenziali per i rover ad esse connessi attraverso flussi di dati denominati “stream data” (in alcuni software di campagna la selezione del flusso avviene indicando il “Mountpoint” esposto dal server collegato).
Le tipologie di correzioni differenziali più diffuse sono:
- da stazione più vicina (NRT, Nearest): il rover riceve il dato di correzione generato dalla stazione geograficamente a lui più vicina. è una modalità assai simile alla configurazione base+rover, con il canale di comunicazione telefonico al posto del radiolink in banda UHF. Il pacchetto dati ricevuto è di dimensioni più contenute rispetto a quello generato nella modalità iMAX (vedi oltre), ma il limite di utilizzo è condizionato dalla lunghezza della baseline (in questo caso, il vettore tra la stazione permanente più vicina e il rover). Sconsigliato l’utilizzo per baseline superiori ai 20 km.
- da stazione virtuale (VRS, Virtual Reference Station): il sistema genera una stazione “virtuale” localizzata nei pressi del rover. Quest’ultimo, nella fase iniziale del collegamento, invia la propria posizione alla rete e, successivamente, riceve le correzioni differenziali “costruite” dal sistema per la VRS assegnata a quel rover. Questa stazione rimane attiva per tutta la durata del collegamento: se questo viene a mancare (per sospensione del rilevamento oppure per problemi di connessione telefonica) verrà, appena ristabilito il link con la rete, calcolata una nuova VRS. I software di campagna, nel caso di più VRS presenti nel lavoro, riconducono tutte le baseline alla prima stazione virtuale memorizzata. Il pacchetto dati ricevuto è, come dimensioni, molto simile a quello ricevuto con la modalità NRT. A differenza di quest’ultima, la lunghezza delle baseline non eccede mai le dimensioni dell’area rilevata.
- da correzione di area (iMAX, Individualized Master Auxilliary Correction): il rover riceve oltre alla correzione della stazione più vicina (NRT) anche termini aggiuntivi (differenze prime delle correzioni differenziali delle altre stazioni permanenti prossime al rover) che integrano il calcolo per la soluzione delle ambiguità di fase (fix). Con questa modalità si ha un carico maggiore come traffico dati tra rete di stazioni permanenti e rover. Vantaggio dello stream iMAX è l’omogeneità dell’accuratezza planoaltimetrica dei punti misurati: sia con NRT che con VRS si verifica il peggioramento dell’accuratezza con l’aumentare della distanza rover-stazione. Però, per come viene generata la VRS (sempre in prossimità del rover), con questa modalità il problema, di fatto, non si pone.
“Allora, quale modalità devo impostare per il mio rover?”: questa è la domanda posta da chi inizia a lavorare con i ricevitori GNSS collegati ad una rete di stazioni permanenti.
La risposta è: “Dipende…!”. E non potrebbe essere diversa, altrimenti non esisterebbe la varietà di stream data offerti dalle reti CORS.
Se il rover opera nelle vicinanze di una stazione permanente (< 20 km), la correzione da preferire è quella NRT (stazione più vicina). In questo modo l’origine delle baseline coincide con un punto fisico ben definito a tutto vantaggio della ripetibilità delle misure. Inoltre, come già detto, il traffico dati è il minore possibile.
Se la distanza tra la stazione permanente più vicina e il rover supera i 20 km ed è importante contenere il più possibile l’estensione delle baseline (esempio per Pregeo), allora lo stream VRS è il più vantaggioso. In alternativa si può impiegare la correzione iMAX (che assicura una buona prestazione anche al limite dell’area coperta dalla rete) ma le lunghezze delle linee di base risentiranno della distanza dalla CORS più vicina e si avrà un modesto “appesantimento” del traffico dati.